giovedì 17 aprile 2014

Lo strano caso della gatta morta

Commissario, io ero lì, alla Banca Nazionale del Lavoro, e ho visto tutto!
Ieri, trentuno gennaio del 2014, ero andata in piazza e mentre camminavo vidi una macchina Ford che si era posteggiata lì. Mi fermo e noto una gatta nera che covava le uova, quella strana gatta era nella macchina del signor Daniele.
Come se non bastasse spuntarono altre due gatte, la frettolosa che era diretta verso il tetto, e la gatta buia che era pure cieca.


Il signor Daniele posteggiò accanto il bar Ester per compre i dolci, mentre stava entrando nel bar, uscì una gatta che stava andando al lardo.
Commissario, non sono stato io, però so chi è il colpevole, è Samuele, quello con la giacca rossa che cammina come un pulcino ubriaco. Io ero proprio davanti la BNL, era esattamente il 31 gennaio alle ore 21 e lui usciva dalla Chiesa di San Pietro, io invece ero in un locale a cena con la gatta frettolosa che mi aveva imposto di mangiare velocemente, di conseguenza siamo usciti quasi subito. Avevamo appena messo il naso fuori quando un fulmine cadde proprio davanti ai nostri piedi. Non appena il bagliore si spense, vedemmo una gatta a terra, morta. Non ebbi nemmeno il tempo di domandarmi cosa fosse successo che la gatta frettolosa si girò verso di me e mi disse: “devo correre a casa, i miei cucciolotti ciechi mi aspettano”. Ma io volli indagare, mi avvicinai ala scena del crimine e vidi piccole tracce di lardo e l'impronta di uno zampino.
Fu esattamente il 31 gennaio del 2014 che trovammo il cadavere di una gatta nera nascosta sotto le tegole di un tetto molto caldo, si potrebbe dire che scottava; ci mettemmo subito ad indagare. Dopo le prime domande scoprimmo che la gatta era andata al lardo e aveva lasciato lo zampino, che il colpevole voleva tagliare questa gatta che allora di fretta era andata a covare delle uova che aveva scambiato con i suoi cuccioli ciechi. Alcuni signori che si trovavano nel luogo del delitto ci dissero di uno, un certo Samuele Garofalo che prima ci raccontò delle bugie e poi confessò: “ero a casa che tagliavo zucchine e vidi la gatta nera che graffiava il mio vetro e allora sono uscito con il coltello e le tagliai le zampe”. Eravamo intenzionati a mettere Samuele Garofalo in gatta buia.
Commissario, io mi trovavo all'AFDA, lì c'era una gatta fuori dalla porta; mi sono affacciato, era nera, però non mi vedeva, era cieca. L'ho presa e l'ho messa sul tetto, si è fatta male ed è morta.
Io il 31 gennaio ero andata in banca, lì ho visto Daniele che ammazzava una gatta. Una brutta faccenda. Allora ho chiamato il commissario, che subito interrogò tutto il vicinato.
Claudia, dov'eri? mi hanno chiesto.
Ero in banca.
E che cosa facevi?
Stavo guardando Daniele che ammazzava una gatta.
Daniele fu preso ma disse che lui aveva visto Samuele che stava tagliando una zucchina e che, avendo sentito un miagolio, aveva preso il coltello e ammazzato la gatta.
Commissario, davanti la banca c'era parcheggiata anche una Polo targata PA130. Ero appena arrivata, c'era una forte pioggia diretta su di me, si alzò pure un vento pazzesco quando ad un tratto sbucò una gatta frettolosa che voleva venirmi incontro. Dopo cinque minuti sbucò un'altra gatta che covava. Mi venne sopra i piedi, io spaventatissima, cercai di fuggire ma mi inseguivano, ero esasperata.
Dopo un chilometro una gatta morì, io dissi: Mi devo liberare pure dell'altra. La strada era dritta, avvistai una pompa di benzina, da lì usciva un'auto che investì la gatta e io finalmente me ne liberai.
Anche io il 31 gennaio vidi una gatta morta che però stava covando, il giorno dopo il commissario seppe di questo fatto e faceva domande, chiedeva dove sei stato, cosa stavi facendo?
Nessuno sapeva chi aveva ucciso la gatta, però abbiamo capito che forse era stato Samuele Garofalo. Lo confermo. Queste sono le domande che furono poste:
Dov'eri il 31 gennaio?
Eri a comprare la carne?
Dopo che sei uscita hai visto una gatta nera?
Cosa mi sa dire di quella gatta che è andata al lardo?
C'ha lasciato lo zampino?
Commissario, io so tutto quello che è successo davanti alla Banca Nazionale del Lavoro. L'ho trovata io la gatta morta, interrogai i presenti che mi parlarono di una gatta buia, di una gatta frettolosa, di una gatta che cova, di una gatta che va al lardo, di una gatta che brucia, di una gatta che spella. C'era pure Daniele Notaro, un mio amico, lui custodiva una lupara e una Magnum, io notai un suo amico sospettabile, Samuele, che possedeva un fucile di precisione, loro due però avevano un alibi, erano a rapinare banche, quindi le gatte non le hanno uccise loro.
Secondo me la mente che aveva ideato il piano era Samuele.
Io ho visto tutto, era una notte buia però i gattini ciechi non l'hanno vista proprio perché erano ciechi, come lei sa la loro mamma aveva fretta e quindi si sono persi di vista. Sul tetto della banca c'era una gatta che prendeva la tintarella di luna e siccome era buio, non vide il gatto nero che era dietro di lei, proprio quel gatto la uccise.
La gatta morta era lì, sul tetto e mentre la guardavo mi accorsi che la gatta morta stava covando delle uova. Non feci in tempo a prenderle che una gatta che passava da lì per andare al lardo le prese e se ne andò lasciando il suo zampino. Io ora sono qui da lei, commissario, per dirle che ho visto quel gatto nero uccidere la gatta sul tetto e le chiedo di portarla in gattabuia.
Poi ho visto quel gatto nero partire come un razzo, aveva gli occhi verde fosforescente, miagolava forte, lui ha ucciso la gatta bianca. Io ho visto questo.
La nebbia scendeva, era difficile vedere la strada. Dovevo trovare questa gatta da pelare.
La luna prima brillava in cielo, alzai lo sguardo e c'era la gatta appollaiata sul tetto, corsi in commissariato, dissi delle tracce di lardo, dello zampino e di quella gatta buia che mi guardava con aria alquanto sospetta.
Mi dissero solo: qui in gattolandia la giustizia vincerà. Tornai a casa a covare le mie uova, sperando che nascesse un gatto nero ma poi è nato bianco.
 Io, commissario di questa stazione di polizia, ho interrogato molte persone che mi hanno negato tutto sul caso della gatta morta. Tutti tranne Samuele che all'inizio mi ha detto bugie, ma dopo l'arresto ha ammesso di aver ucciso la gatta. Praticamente era nel suo divano e stava guardando la televisione quando sentì un miagolio, era la gatta di sua madre. Per gelosia la uccise con un coltello da cucina.
Lo stesso con cui lei tagliava il lardo che poi cucinava sul tetto che scotta per lasciarlo abbrustolire.
Commissario, mi arresti, mi ha detto.
Scusate ma devo andare, mi hanno appena telefonato, mi dicono che zona Caravella ci sono schiamazzi e musica ad alto volume, sicuramente saranno i topi che ballano.
(Scrittura collettiva dell'AFDA lab)


6 commenti:

  1. ahahahahahahaha, questo racconto è bellissimo!
    Mi viene voglia di sentirlo leggere e rileggere. Alla fine mi sono messo a ridere come per pochi altri racconti. Mignazza!
    Bello bello bello
    Bravi i ragazzi dell'AFDA

    FedericoMoccio

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    1. abbiamo fatto un lavoro sui proverbi e modi di dire che orbitano attorno alle gatte o ai gatti, il mood è quello di una confessione/interrogatorio
      gd

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  2. Bravissimi,Bravissimi,Bravissimi.Geniali scrittori in erba.

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  3. Un racconto bellissimo! I post della lattina AFDA sono sempre più geniali! Ho riso tantissimo man mano che capivo alcuni riferimenti xD Tipo il fatto che alla fine sono tutti gatti, non è poi così scontato. Un racconto stralunato, ironico, direi sperimentale!

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  4. Che bravi questi ragazzi dell'AFDA!
    Il racconto è esilarante e man mano che leggi capisci che fatti e personaggi ruotano attorno ai modi di dire e solo quando si parla di Gattolandia capisci che tutti i protagonisti sono gatti, anche quelli che tu credi bambini!, senza considerare che in alcuni passaggi mi sono sentita come in un film di Hitchcock ...
    E vogliamo parlare del finale ad hoc: "Quando il gatto non c'è i topi ballano!"
    Meraviglia!!!
    Bravi, bravi, bravi.
    L.I.

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  5. Noto con piacere che questi bambini diventano sempre più bravi!
    Complimenti per tutti!
    Nina

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