lunedì 7 aprile 2014

Francesco - Alexandra - Gabriele

Il granchio cittadino

Annibale, il mio compagno di banco, stava andando a comprare le seppie con sua madre. Arrivato in pescheria vide una vasca piena di d granchi che giocavano. Uno lo guardava molto felice. Annibale lo salutò e se ne andò.



Il granchio lo seguì fino alla macchina, sua madre si sentiva molto osservata perché dallo specchietto  retrovisore vedeva un’ombra che si muoveva . Pensò tra sé, forse  è la mia immaginazione , mi sa che devo andare dall’oculista e farmi visitare. Annibale era andato a dormire , ma sentì dei pizzichi qua e là in  tutto il corpo. Si svegliò agitati. Si accorse di avere un sacco di brufoletti e prurito dappertutto.
Prese  lo spray  e se lo spruzzò addosso. Il povero granchio rimase senza fiato, cominciò a tossire e malinconico per non essere stato compreso, per aver visto fallire quelle sue carezze, decise di tornare nella sua vasca.
-Almeno lì, non mi disturberà nessuno, disse tra sé.

(Francesco Chiofalo)

Un granchio curioso


Annibale stava andando con sua madre a comprare  le seppie, quando vide una vasca piena di granchi che giocherellavano. Uno di loro fissò Annibale  attentamente con sguardo dolce e occhi lucidi come per dire: - Portami con te.
Appena si accorse  che lui gli fece un cenno, il granchio scavò sul vetro un’immagine a forma di cuore, poi ruppe il vetro con le sue zampine e seguì di nascosto il povero Annibale, ignaro di quanto stava accadendo.
Quando lui salì sulla macchina, il granchio lo seguì e si nascose nella cappelliera, ma durante il viaggio Marcella, la madre di Annibale, si accorse  che un’ombra si muoveva, si agitava e faceva cenni come di saluto.
-Devo andare dall’oculista, disse tra sé.
Appena scesi dalla macchina, si avviarono verso casa. Annibale chiuse la porta, ma subito dopo sentì suonare. Il granchio era lì tutto sudato e affannato.
-Che bello disse Annibale, mamma vieni, che dici lo prendiamo e lo cuciniamo?
Cosaaa, disse , mi vuoi cucinare? Vado via, torno  nella mia vasca.

(Alexandra Miuccio)

  








Il foglio

Sul tavolo mi è capitato di vedere un’etichetta bluastra di bottiglia , lo guardai e pansai- Chissà da dove viene, forse è volato dalla spazzatura bho...La piccola  etichetta era tutta stropicciata,  aveva un sacco di rughe, tipo la faccia di un anziano, proprio quelli seduti sulla panchina di Ficarazzi   e che hanno il volto pieno di rughe come solchi pronti per essere seminati.
Girai l’etichetta  e vidi che c’era scritto qualcosa,  ma non riuscivo a capire niente. Le lettere erano capovolte, ed erano così scombinate  che sembravano monti in frantumi.
Chissà, mi chiesi, che anche le lettere si vogliono ribellare.

(Gabriele Galici)

6 commenti:

  1. Ma che bei risultati che porta a casa la lanna AFDA!
    Questi bambini sono bravissimi!
    Complimenti.
    L.I.

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  2. Ho riso veramente tanto a leggere il primo racconto e poi l'ho letto ad alta voce ad altre persone.
    E' vero, che grande soddisfazione che è questa lattina!
    FedericoMoccio

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  3. Stasera avrei voluto fermare con uno scatto il sorriso e la soddisfazione di un papà mentre leggeva con gusto il racconto della sua bambina. Grande successo per questo modo di fare cultura e di fare della diversa abilità uno stimolo per il territorio. Ecco come intendo una associazione in cui il termine disabilità non ha motivo di essere additato come l'unico termine per essere riconosciuta nel territorio.

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  4. Scusate, non avevo letto lo scorso post, questi bambini sono fenomenali! Tutte le immagini sono particolari e fanno sognare. Wow!
    Posso Raimondo? (emoticon poverogranchio)

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  5. Questi bambini diventano sempre più bravi nello stile e nella ricerca delle parole.
    Complimenti a loro e a chi lavora con loro.
    Nina

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  6. L'interesse che si suscita nei piccoli riesce a fruttare cose incredibili,
    Sono sicura che questi bambini, da grandi, saranno dei tipi veramente GRANDI !!!!!!

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